Perdonatemi se userò delle parole un po' retoriche ma in fondo sempre efficaci.
Ci sono dei libri che ti colpiscono come un pugno nello stomaco. Uno di quei pugni nello stomaco che ti lasciano distesa a terra e ti fanno frullare per la testa un unico pensiero molestamente urgente: come è potuto accadere?
Ecco questo è più o meno quello che è successo nella mia testa, alla conclusione del libro cui dedichiamo il nostro Indipendent Corner: Sembrava una felicità di Jenny Offill. Conclusione che per altro è avvenuta molto più in fretta di quanto avessi desiderato. Credetemi ho provato a centellinarlo, ma l'urgenza della lettura, l'urgenza della scrittura non me l'hanno permesso.
Sembrava una felicitÃ
di Jenny Offill
NN editore
Traduzione: Francesca Novajra
Pagine: 168
Prezzo: 16€
Data di uscita: 19 marzo 2015
La storia alla base di questo libro è fin troppo comune: protagonista una donna, che, no, non vuole sposarsi ma diventare "un mostro d'arte" e dedicare la propria vita a questo; e invece, sì, si sposa con un gentile e amorevole uomo del Midwest, di cui sente la diversità ma allo stesso tempo la complementarietà :
Le persone sono buone, secondo lui. Ma allora perché si è sposato con me? Io provo odio, spesso e facilmente. Odio, per esempio, per chi si siede con le gambe aperte. Chi dice di dare il 110 per cento. Chi si definisce "benestante" invece di dire che è ricco sfondato. Sei così giudicante, mi dice sempre la mia analista. E io piango fino a casa.
I due hanno ben presto una bambina. La maternità , la vita coniugale (o la vita e basta), sono elementi che possono sfiancare una donna, farle perdere se stessa, e possono sfiancare soprattutto un matrimonio.