La tua presenza è come una città - Ruska Jorjoliani
Tu sei qui, noi nella stessa aria.
La tua presenza è come una città.
Come oltre la finestra placida Kiev
che è avvolta nell'afa dei raggi.
Boris Pasternak
Con questa epigrafe si apre il libro di cui parliamo oggi. Con questa epigrafe tratta dall'opera dell'immenso Boris Pasternak che dà il titolo al libro.
Ed è vero, la presenza dei personaggi e delle loro storie è immensa e fagocitante come una città. Tre generazioni a susseguirsi, settant'anni di Storia, una Russia, tante Russie, una storia, tante storie, reali e possibili.
La tua presenza è come una città
di Ruska Jorjoliani
Corrimano Edizioni
Collana: Sedicigiugno
Numero di pagine: 169
Prezzo: 14 €
Data di uscita: 15 dicembre 2015
Viktor e Dimitri si conoscono ancora bambini, agli albori della Rivoluzione Sovietica, nel sobborgo di Miroslav, e intrecciano a tal punto i loro destini da introiettarli come parte di sé («Da quando conosce il suo naso? Dalla nascita? Dal primo raffreddore? Dal primo pugno ricevuto in una zuffa tra ragazzi? Non se lo ricorda, giusto? Ecco, proprio così, io non ricordo quand'è che ho conosciuto Dimitri Gavrilovič»).
Viktor e Dimitri però sono allo stesso tempo molto differenti: più ingenuo e immerso nella realtà cresciuta insieme a lui il primo, più lucido, disincantato e tormentato da fantasmi interiori il secondo. Dimitri crede nella cultura russa, e soprattutto la ama, ma proprio per questo forse ne coglie sin da subito le degenerazioni:
Si fermò sotto il ritratto di Lenin, appeso tra quello di Turgenev e quello di Čekohv, i suoi due scrittori preferiti, e stette lì a squadrarlo per un minuto buono: pensò che aveva qualcosa di un bambino, smarrito in mezzo a quei due anziani barbuti. Afferrò allora la sedia più vicina, la trascinò e l'addossò alla parete; vi salì e sganciò il chiodo. Scese, andò alla finestra e l'aprì [...] e con una spinta maldestra fece volare l'immagine di Lenin [...] - Non ho mai capito cosa ci facesse in mezzo ai grandi scrittori - disse.
Un gesto fatale, che anche per colpa di una confessione non del tutto consapevole di Viktor, lo conduce in Siberia.
Quello che l'amico può ancora concretamente fare allora è prendere con sé la moglie e il figlio di Dimitri, Šošanna e Kirill, e unire quei destini che la Storia ha separato. Saša, il figlio di Viktor, e Kirill cresceranno in una simbiosi fraterna per la quale se esiste l'uno esiste anche l'altro, in un legame mai interrotto neanche dalla lontananza, che le numerose lettere scritte dall'uno e dall'altro colmeranno. Perché il destino di Kirill non è tanto diverso da quello del padre: «E se dovesse nascere poeta?» aveva profetizzato Dimitri.
La narrazione che Ruska Jorjoliani mette in gioco è tutta affidata a un punto di vista individuale, quello di Saša, il quale, tuttavia, ha la forza di una visione collettiva che attraversa il tempo, i luoghi e soprattutto le persone. E quando la forza delle parole del narratore viene meno, ecco che il punto di vista può cambiare. Vediamo ad esempio quello delle "madri" Šošanna e Alina, o quello di Valodja il Pazzo il campanaro di Miroslav, il personaggio secondario più affascinante, che a tutti i costi insieme a Viktor (agognante sempre più un «socialismo gentile») tenterà di salvare la voce di una campana che disperatamente vuole ancora far sentire la propria voce gentile nell'animo degli uomini: «La campana se ne partiva per la fabbrica di Tula, dove si sarebbe trasformata in un cannone [...] Vicino al bordo, all'interno, almeno cinque secoli prima, qualcuno aveva scritto: Se esisti, sentirai la mia voce. Se non esisti, saranno le bestie a sentirmi. Ti prego, esisti»
Tantissime sono le suggestioni che Ruska Jorjoliani trae dalla cultura e dalla letteratura delle sue origini: un'immersione profondissima nella mente e nel cuore umano; la minuta e paziente insistenza sui dettagli; la folle corsa verso una visione del mondo che sia il più possibile totalizzante, attraverso la serie di puntini sparsi nel testo che attendono soltanto di essere uniti (e in questo senso, ogni capitolo si configura come un racconto a se stante, immerso in un insieme da scoprire).
Ma ancora, c'è molta personalità, molta volontà di porsi originalmente in un proprio spazio letterario; e basti guardare le commistioni di generi che si trovano all'interno del libro: dal glossario iniziale, alle numerose lettere accompagnate da commenti dal sapore filologico e psicologico, al dialogo allegorico addirittura.
Come ha affermato il suo editore, Francesco Romeo, Ruska ha la capacità, assolutamente non scontata, di esser in grado di "fare qualcosa" delle proprie, evidentemente profondissime, letture grazie ad uno stile fatto di volute e intarsi, molto abile nel giocare con metafore, similitudini e simbolismi.
Un esordio potente.
Questa è, a tutti gli effetti, una storia russa e le storie russe, salvo poche eccezioni, non sono mere passeggiate nei viali tranquilli, di uno Tsarskoe Selo, ma sono spesso dei passaggi accidentati nei vicoli maleodoranti di un Tambov o di una Odessa, punteggiati qua e là da qualche cadavere, sopra o sotto i ponti, dentro o sotto i treni [...] Ma ho scoperto presto che, russa o non russa, è una storia, questa, di illusorie trame tessute e sciolte, ritessute e risciolte, che si protrae miseramente da millenni e che non avrà forse fine. E anche se l'amico Nabokov non sarebbe subito d'accordo [...] la morte, così come la vita è forse qualcosa di più che una mera questione di stile.
5 commenti
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiaooo, ho appena scoperto il tuo blog e mi sono iscritta.. è davvero carino :) , se ti fa piacere passa a trovarmi ;)
RispondiEliminaA presto :)
Il mio blog: http://chocoandbook.blogspot.it/
Chocolate And Books
Grazie, corro subito a dare un'occhiata :) A presto!
EliminaCiao!
RispondiEliminaAl di là del mio interesse per la letteratura dell'ex-blocco sovietico, le tue parole unite alle citazioni che hai scelto, fanno sì che questo libro entri di diritto tra le letture da affrontare quest'anno.
Grazie per averne parlato, ne sono rimasta conquistata.
Claudia - Il giro del mondo attraverso i libri
Grazie a te Claudia per aver apprezzato la mia recensione :) È sempre un piacere consigliare ottimi libri!
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