Estate significa sempre, da quando ne ho memoria o comunque da quando esistono i social network, polemiche letterarie. Sarà il Premio Strega, sarà che la vendita dei libri conosce un'impennata per via del maggiore tempo libero dei lettori, sarà il caldo, ma soprattutto sarà la fine della scuola.
Estate significa infatti per i nostri ragazzi anche compiti per le vacanze, cosa che porta dietro con sé le tanto amate/odiate letture consigliate o imposte dagli insegnanti.
Come ogni anno si accende la fiamma del dibattito sul significato dei classici, sulla loro attualità e sulla loro pertinenza alla vita contemporanea degli adolescenti. Perché si parla solo di classici? Perché la stragrande maggioranza delle letture assegnante orbita proprio in questo campo, seguendo perlopiù le seguenti regole auree: romanzo realista e/o distopico di autore maschio deceduto. Sarà che, come vuole l'opinione popolare, "con i classici non si sbaglia mai", sarà che gli insegnati per primi leggono poco e sono poco propensi a tenere il passo con il mercato editoriale, sarà che non si ricordano cosa significhi avere 16 anni e non amare la lettura, i titoli proposti sono più o meno sempre gli stessi.
Giusto qualche giorno fa il mio pensiero è stato espresso in maniera migliore da Paolo di Paolo su La Repubblica , causando le solite polemiche intorno alla polemica: c'è persino chi lo ha accusato di aver «spalato m****a su Calvino», mostrando così di non aver capito granché dell'articolo.
La pietra dello scandalo è poi stata definitivamente lanciata da un tweet, diventato popolarissimo nel giro di poco, in cui una ragazza mostra una lista di letture proposte dalla propria insegnante. Tra tutti spicca After di Anna Todd, fan fiction, popolarissima tra le ragazze, ai limiti dell'indecenza, non solo per la scrittura, ma anche per i valori dannosi proposti. Non conosco l'età dei ragazzi destinatari di queste scelte (spero giovanissimi), però subito un interrogativo si pone: ha senso indirizzare ragazzi verso letture dannose ma ammiccanti nel peggiore dei casi o che già conoscono nel migliore? Non dovrebbe essere compito degli insegnanti indirizzare verso una maggiore profondità (che non equivale necessariamente a romanzo realista e/o distopico di autore maschio deceduto, attenzione) e soprattutto verso una maggiore varietà , considerato tutto il ben di Dio che il mercato propone, andando oltre ai 4 titoli delle major editoriali perennemente in classifica?
Insomma, tutto questo papello vuole essere un'introduzione a quella che potrebbe essere una bilanciata lista di letture che da insegnante affiderei a ragazzi di circa 15/16 anni (sempre che il Miur un giorno me lo permetta in maniera stabile). Anche io ho voluto essere ammiccante, ma non in senso negativo: più contemporaneità e godibilità , ma meno superficialità . Soprattutto più varietà : di generi, di autori, maschi e femmine, di storie.
Non ho voluto rinunciare ai classici, ma li ho semplicemente variati dai tipici Calvino, Levi e Orwell. Soprattutto ho voluto aprirmi ai contemporanei e, dulcis in fundo, ai due generi più bistrattati dalla critica: il fantasy/fantascientifico, e la graphic novel. Chi, se non i ragazzi, può maggiormente apprezzare questo tipo di narrazioni? Magari insegnando loro che anche questa è letteratura degna di esser conosciuta e letta, un giorno potremo godere nel nostro Paese di più lettori, di insegnanti più aperti, di critici più lungimiranti. Il mulino che vorrei, no?
I CLASSICI:
Partiamo con una scrittrice, e che scrittrice. Mi piacerebbe che i classici mostrassero ai ragazzi qualcosa di più sul proprio passato, quello dei genitori e dei nonni, della Storia che hanno vissuto, di ciò che era il nostro Paese. Capire dove siamo stati per capire dove vogliamo andare? Solo un classico può insegnarci questa lezione eterna. E Lessico Famigliare, oltre a raccontare la Storia, ci racconta anche una storia: quella della famiglia Levi, di tutte le sue storture, bizzarrie e meraviglie. Con un occhio fondamentale ad un lessico che non c'è più, cosa che oltre ad essere divertente nella maggior parte dei casi proposti dal romanzo, è anche notevolmente istruttiva.
Un classico più che moderno, potrebbe essere l'alternativa. Anche Pereira ci racconta qualcosa sul nostro passato (in senso maggiormente europeo, più che italiano questa volta). Una fortissima lezione di civiltà , più attuale che mai. Una fortissima lezione di umana empatia nei confronti di vicini spesso sconosciuti, cosa che non è mai troppo tardi da apprendere. Il tutto con lo stile di Tabucchi, che è sempre freschissimo, animante e coinvolgente.
I CONTEMPORANEI:
È il libro dell'anno, vincitore del Premio Strega Giovani e papabilissima scelta anche per il Premio Strega; più contemporaneo di così si muore.
Cognetti ha uno stile ipnotico, ma questa volta con la storia di amicizia e formazione di Pietro e Bruno, si è davvero superato. Ci sono descrizioni meravigliose e dialoghi profondissimi, ricche lezioni e sagge eredità da tramandare. L'ho apprezzato molto, ma sono convinta che a 16 anni lo avrei apprezzato ancora di più.
Ancora un'alternativa, ancora femminile. Il romanzo migliore di Michela Murgia, autrice che si divora con passione. Anche qui, volendo, abbiamo la storia di una formazione: quella della giovane protagonista Maria. Abbiamo gli orizzonti ancestrali di una Sardegna rurale, quelli di una Torino ante miracolo economico, e i temi eterni della ricerca di sé, della vita, della morte, della pietà e del perdono.
Forse non tutti i genitori ne sarebbero felici, ma si tratta di una lettura illuminante.
LE GRAPHIC NOVEL:
Forse una scelta scontata, ma non credo che tra i giovanissimi Zerocalcare abbia lo stesso successo che tra le persone della mia generazione. Dunque quale modo migliore per farlo conoscere e per dare dignità al genere della graphic novel?
Un reportage incredibile dai luoghi che continuamente affastellano i nostri telegiornali: Siria, Iraq, Turchia. Cosa sta succedendo laggiù? Chi combatte e contro chi? In che modo si può onorare il ricordo di chi ogni giorno si sacrifica per la libertà ?
Ogni interrogativo diventa chiaro grazie a questa opera, e Zerocalcare è sempre di un'autoironia adorabile e di una sensibilità ammirevole.
Un'alternativa al femminile: non solo per quanto riguarda l'autrice (Tiziana Lo Porto), ma anche per quanto riguarda il soggetto.
Spesso ai ragazzi viene affidato come lettura estiva Il Grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald. Ma quanto ne sanno della sua meravigliosa compagna di una vita, Zelda? Ben poco.
Ecco dunque una graphic novel che ne svela la grandiosità : ballerina, scrittrice, artista, ribelle, fragile, abbandonata, incompresa. Zelda ha ispirato un'intera generazione di donne con il suo ideale alternativo di femminilità , ed è ora di darle di un riscatto.
I FANTASY/ FANTASCIENTIFICI:
Alleggeriamo un poco i toni passando ai fantasy, coniugando così perfettamente letteratura e intrattenimento. Inoltre voliamo ad un autore del Sol Levante come Kazuo Ishiguro.
Una vera e propria quest si trova al centro della narrazione, ambientata nell'Inghilterra arturiana: quella di una coppia di anziani (eh no, niente giovane eroe/eroina) messa in viaggio dalla necessità di ritrovare il proprio passato e la propria memoria cancellata da una misteriosa nebbia incantata. Tra sfide, compagni di viaggio incredibili e luoghi leggendari si viaggia su temi importanti come la fallibilità umana, il ricordo, la nostalgia, e ovviamente l'avventura.
Stavolta niente alternanza scrittore/scrittrice perché non potevo rinunciare a inserire lui, The King. Forse uno degli autori più ignorati dalla critica nostrana.
L'ombra dello Scorpione è una delle sue narrazioni più ambiziose: in un futuro fantascientifico e apocalittico l'umanità è stata quasi completamente annientata da una terribile epidemia, e coloro che ancora resistono devono ingaggiare una lotta tra le forze eterne del Bene e quelle del Male. Lettura amena, dite? Aspettate di saggiare l'incredibile universo creato da The King.