Powered by Blogger.

Northanger Abbey, dal libro al film

by - 09:06

È impossibile non rintracciare tra libri di Jane Austen almeno una corrispondente versione cinematografica. Al pari dei romanzi di Charles Dickens, quelli della nostra scrittrice sono particolarmente amati e conosciuti dal grande pubblico britannico (ma non solo), e allo stesso modo esprimono un'essenza british che non guasta mai, soprattutto se unita al genere del "dramma in costume".
Date queste premesse pertanto, dopo la lettura di Northanger Abbey romanzo di Jane Austen pubblicato nel 1818 (ma terminato ben quindici anni prima, nel 1803), non mi sono stupida più di tanto scoprire che esistono ben due omonime trasposizioni del libro, entrambe destinate alla televisione: la prima risalente al 1986 e prodotta in parte dalla famosissima emittente BBC, e la seconda del 2007 della Granada Productions. E proprio di quest'ultima parleremo oggi.

Northanger Abbey è forse il romanzo meno conosciuto e meno di successo di Jane Austen, benché, con i suoi alti e bassi, esso possegga molte indiscutibili qualità letterarie.
La protagonista, o sarebbe meglio definirla «l'eroina» come la definisce più volte la stessa voce narrante, è Catherine Morland una giovane diciassettenne descrittaci in maniera un po' impietosa, almeno all'inizio del testo: bruttina, molto ingenua e un po' ignorante Catherine è tutto fuorché ciò che il lettore (o almeno il lettore di allora) si aspetterebbe. La messa in moto del testo è occasionata dalla possibilità da parte della nostra eroina di trascorrere dei giorni a Bath, nota località estiva mondana, in compagnia dei coniugi Allen; e proprio a Bath Catherine incontrerà una serie di personaggi in grado di cambiare il corso della sua semplice vita: Herny Tinley l'uomo di cui presto si innamora, insieme alla sorella Eleonor; Isabella Thorpe, promessa sposa del fratello di Catherine, James Morland, e il fratello di lei John Thrope. Lo schema dei personaggi ruota intorno ad una semplice suddivisione in buoni e cattivi, e la trama stessa, abbastanza semplice, gioca su questo per poi giungere all'inevitabile lieto fine.

Eppure, il tocco di Jane Austen emerge prepotentemente nel testo: non solo nel modo a volte implacabile con cui ella, in quanto voce narrante, ci descrive i personaggi, e quello di Catherine in particolare, ma soprattutto nelle descrizioni spesso ironiche e al limite dell'intero ambiente sociale di cui essi sono attori e in particolare della cultura nella quale sono immersi. Il testo è difatti spesso infarcito di riferimenti a romanzi gotici, mondani, veri e propri feuilleton, tanto in voga all'epoca soprattutto presso il pubblico femminile, e in grado di influenzare ampiamente le prospettive delle lettrici. Catherine Morland sembra quasi una (meno pericolosa) Madame Bovary ante litteram, a tal punto il suo immaginario è intriso e condizionato dalle letture tanto amate, fra cui spicca in particolare Udolpho di Ann Radcliffe, romanzo gotico per eccellenza dell'epoca. E la sua permanenza a Northanger Abbey, misterioso luogo da esplorare, i misteri che si annidano dietro il carattere scontroso e chiuso del Signor Tinley (padre di Henry ed Eleonor) nonché il suo passato non fanno che alimentare in lei tali condizionamenti.

Non era facile trasporre in una rappresentazione televisiva tale ricchezza di intenti della narratrice. E infatti, sembra che gli sceneggiatori non ci abbiano nemmeno minimamente provato. Ciò che alla fine rimane della descrizione iniziale fattaci di Catherine è affidato alla voce narrante che apre lo sceneggiato il quale ci parla delle qualità non proprio eccelse della protagonista, tra cui una mancanza di avvenenza, mentre sullo schermo compare invece un'attrice tutt'altro che poco avvenente, Felicity Jones (maggiormente conosciuta adesso grazie a La teoria del tutto, in cui interpretava la moglie di Stephen Hawking) proprio nei panni di Catherine. Lo stesso rapporto che l'eroina ha con i libri e con la lettura viene evidenziato in maniera decisamente troppo enfatica, tramite scene fin troppo frequenti che riproducono il suo immaginario immerso nell'ambientazione dei testi che legge. Dal lato opposto d'altronde vengono egualmente enfatizzati i "cattivi" della vicenda, soprattutto il Signor Tinley (interpretato da Liam Cunningham, lo stesso attore che presta il volto a Ser Davos nella serie tv Game of Thrones), e Isabella Thorpe (interpretata da Carrey Mulligan, conosciuta da qualche anno al grande pubblico grazie al ruolo di Daisy rivestito ne Il grande Gatsby).

Carrey Mulligan è Isabella Thorpe.
Insomma, in definitiva, l'impressione che se ne ottiene è quella di una rappresentazione televisiva che riproduce a pieno tutti quei canoni e quei topos tipici di un racconto d'appendice di cui la stessa Jane Austen tanto apertamente si burlava nel suo testo. A livello di recitazione inoltre la sola Carrey Mulligan mi sembra aver svolto al meglio la sua parte, pur nella enfatizzazione creata dalla sceneggiatura: questa giovane e bellissima attrice sembra esser nata per rivestire il ruolo di donne apparentemente sciocche e  frivole, al limite della crudeltà, ma in fondo particolarmente fragili. Ho adorato difatti la sua interpretazione di Daisy ne Il Grande Gatsby del 2013 al fianco di Leonardo di Caprio.

Insomma, rimaniamo speranzosi per prossime e migliori rivalutazioni cinematografiche di questo romanzo. Se l'intento era difatti quello di metter su un dramma in costume di serie b (almeno per ciò che riguarda sceneggiatura e caratterizzazione dei personaggi) di facile vendita, ma di scarso contenuto, allora esso è stato per raggiunto; se invece si voleva dare giusto risalto ad un'opera considerata così marginale di Jane Austen, siamo lontani anni luce dallo scopo.

You May Also Like

5 commenti

  1. Northaner Abbey è l'ultimo libro della Austen che mi rimane da leggere. Ci avevo provato l'estate scorsa a leggerlo in lingua originale in uno slancio di autostima linguistica (col senno di poi, infondata ahahah), ma non mi stava prendendo molto.
    Proverò in italiano.
    Le trasposizione televisive del testo non le ho viste, ma mi ispirano poco...

    RispondiElimina
    Risposte
    1. L'ho trovata una piacevole lettura, in cui il genio della Austen narratrice dà il meglio di sé! (Che bello trovare qualcun'altra che ci prova a leggere i libri in originale, ma poi... Beh... Insomma...)
      Per quanto riguarda la trasposizione: sono convinta che spesso i romanzi di Jane Austen soffrano di uno svuotamento interno, dovuto al loro presentarsi a prima prima vista come "storielle" d'amore e di costume. Non è facile trattarli con la dovuta cautela, sono necessari degli sceneggiatori attenti che siano innanzitutto dei lettori attenti.

      Elimina
  2. Northanger Abbey è stato il secondo romanzo letto della Austen e l'ho adorato! Certo è nulla in confronto agli altri, una storia ben più semplice e leggera, però il senso dell'umorismo che pervade la narrazione è irresistibile e ho adorato un po' tutto, a partire dai personaggi.
    Avevo provato a guardare questo film ma già dal trailer non m'ispirava molto… Sono d'accordo con te su quel che dici riguardo le trasposizioni dei romanzi della Austen. Personalmente, l'unico che mi è piaciuto è Orgoglio e Pregiudizio con Keira Knightley. Ragione e Sentimento, anche se vanta la presenza di Kate Winslet, non sono riuscita a finirlo: è il mio preferito tra quelli letti sinora e non sopportavo di guardare un film che non ne fosse all'altezza.
    Gli sceneggiatori si trovano davanti un bel lavoraccio quando devono accontentare noi lettori :/

    RispondiElimina
  3. Ahahaha, sì, hai ragione, siamo un po' troppo esigenti forse! Non conoscevo la versione di Ragione e sentimento con Kate Winslet! Ora corro a documentarmi :)

    RispondiElimina
  4. Non ho visto questa trasposizione ma il libro l'ho adorato, così fresco e ironico! ^^ Di film ho visto visto "Orgoglio e Pregiudizio" con Keira Knightely, "Emma" con Gwyneth Paltrow, pezzettini sparsi di "Ragione e Sentimento" con Colin Firth e più di recente "Miss Austen Regrets"

    RispondiElimina