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Carne viva - Merritt Tierce

by - 15:35

Mi piace aprire oggi questa recensione con un interrogativo: quanto il nostro corpo condiziona le persone che siamo e i sentimenti che proviamo? 




Carne viva
di Merritt Tierce

Edizioni Sur
Collana: Big Sur.
Traduzione: Martina Testa.
Pagine: 220.
Prezzo: 16,50€
Pubblicazione: settembre 2015.

Marie, la protagonista del nostro romanzo, con il proprio corpo ha un rapporto difficile. Non che non lo apprezzi, o lo desideri radicalmente diverso, semplicemente lei il suo corpo non lo sente. Non lo sente da quando a diciassette anni, da promettente adolescente destinata ad andare a Yale, si è rapidamente trasformata in una inconsapevole e spaesata ragazza madre. E nessuno, men che meno la famiglia o la comunità religiosa che la circonda, le ha perdonato questo sbaglio. 
Cosa può fare una ragazzina il cui acerbo corpo si sta trasformando in quello di una acerbissima madre? Cosa può fare una ragazzina che non comprende pienamente il posto nel mondo che il destino le sta riservando? Che non sente i sentimenti che dovrebbe sentire, ma soltanto paura, solitudine, desiderio di fuggire?

Difficilmente può fare altro se non lanciarsi in un'ondata di azioni masochiste, che piegherebbero il corpo e lo spirito di chiunque, ma che permettono a Marie di sopire IL dolore con UN dolore:

A Calvin non nascondevo quanto fingessi. Fingevo che mi piacesse farlo, fingevo di averne voglia, fingevo di venire. Lui non capiva e io non riuscivo a spiegarglielo. Aveva qualcosa a che fare con l'amore e qualcosa a che fare con la disperazione [...] Non sono una madre pensavo, mentre mi dirigevo al secchio dell'immondizia. Puoi comunque scoparti un sacco di gente, mi diceva Calvin, ma divertendoti. Fallo per te stessa, fallo per il piacere. O quantomeno fallo con le dovute precauzioni. Ma non era una questione di piacere: era che alcuni tipi di dolore sono il perfetto antidoto per altri.
Ecco così che Marie accumula una serie lunghissima di partner sessuali, che non la rispettano e dai quali ella stessa non pretende rispetto; ecco così che Marie marchia letteralmente a fuoco il proprio corpo; ecco così che Marie si abbandona alle droghe più disparate, in primis la cocaina. Il suo corpo, lei stessa, il corpo degli uomini con i quali fa sesso, diventano pura carne viva o quantomeno con una parvenza di vita, carne su cui il dolore è fisicamente tangibile e pertanto comprensibile:

Mi brucio il collo con uno spiedino da fonduta mentre tu guardi I Robinson sul mio letto [...] Fa male ma è una bella sensazione. Cioè mi dà una sensazione di sollievo. Il dolore è reale e sincronizza tutto il dolore che ho nel resto di me stessa ma non riesco ad organizzare. Lo concentra nel collo e gli spiega cos'è: Tu sei il dolore, questo è l'effetto che fai.
Lo stile di Merritt Pierce non risparmia al lettore un linguaggio e una realtà cruda, violenta, solitaria, al limite. Già il primo capitolo immette prepotentemente il lettore nel vortice di un'esistenza incomprensibile che produce spaesamento, e spinge a distaccarsi. Però non ci si può distaccare dalla storia di Marie, possiamo solo esserne muti spettatori.

Tutta la narrazione offre pochi momenti di luce: fondamentalmente i ricordi del primo amorevole incontro con il padre della figlia Ana, e i momenti trascorsi con la figlia stessa, che nonostante il  costante desiderio di fuga, Marie ama con tutta se stessa. Mentre l'unico elemento di caos calmo nella vita della protagonista rimane il suo lavoro da cameriera, che certo non sognava per sé stessa e non sogna per sua figlia, ma di cui almeno conosce e le regole e riesce a seguirle. Smetterà un giorno di servire ai tavoli, di andare a letto con chiunque, di consumare droghe, infine si lascerà amare. Ma non è ancora pronta:

Mi sfoltisco le sopracciglia, mi lavo i denti, mi trucco, mi sistemo i capelli, mi limo e mi lucido le unghie. Le mani sono la parte che i clienti vedono più di tutte. Mi infilo i pantaloni e la canottiera e prendo tutte le mie cose. Mi metto in tasca la seconda piccola anticoncezionale e spero che mi ricorderò di prenderla alle otto, quando saremo in pieno pandemonio [...] Salve, sono Marie, e stasera sarò io a servirvi.

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15 commenti

  1. Ne ho letto e sentito parlare spesso in questo periodo, ma non credo faccia al caso mio, mi incupirei troppo!

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    1. Ciao Margherita! Si, crudo è crudo. Cupo è cupo. Mi rendo conto che non vada bene per tutti i tipi di palati, forse soprattutto se femminili (tante piccole cose della protagonista accomunano un po' tutte noi donne). Prova a dare uno sguardo alle prime pagine la prossima volta in libreria (sono molto rappresentative dello stile e delle tematiche del libro), magari riuscirai a farti un'idea più chiara!

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  2. Ciao Penny, splendida recensione!
    Anche io ho letto e apprezzato tantissimo questo romanzo! Se tutto andrà bene, a dicembre riuscirò a partecipare ad un incontro con l'autrice e la sua traduttrice in una piccola libreria indipendente di Torino.
    Anche io sul mio blog scriverò presto la recensione!

    PS. complimenti per il blog, è davvero bellissimo e curato!
    Claudia - Il giro del mondo attraverso i libri

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  3. Ciao Claudia, che piacere incontrarti anche qui! :) Innanzitutto ti ringrazio per i tuoi complimenti. In secondo luogo... Che invidia! Sarà un incontro davvero entusiasmante, anche per la presenza della traduttrice Martina Testa. Apprezzo davvero molto il suo lavoro.

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  4. Ma che bisogno abbiamo di un altro libro come questo?
    Lo stile come potremmo definirlo? minimalista? (certo non come CARVER - Hoden - purtroppo - docet. Toppe scuole di scrittura!!)
    E la trama? è poi vero che Marie non sente niente con quel corpo? Un un orgasmo impara ad averlo ( fortuna per lei!! ) e di un uomo almeno sembra innamorarsi veramente. Qualcuno "ci rimane sotto" con lei e sembra ricambiare; anche lei. Certo lo fa solo per cinismo...poverina...
    Secondo me possiamo fare a meno di lezioni di scrittura senza nessun contenuto che non sia per forza il male di vivere pre confezionato.
    Un libro decisamente mediocre scritto sulla sulla base di ambizioni letterarie. Zero moderno (mi ha ricordato la Santacroce e J.t. Leroy) falso e gratuito.
    Mi spiace per Martina Testa per la quale nutro una grande stima e per la BigSur ma mi interessa riportare che ciò per cui proviamo ammirazione e le nostre relative reazioni rendono la qualità di una cultura. Già....

    Gianluca

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    1. Ciao Gianluca, perdonami se ti rispondo solo ora. Avevo letto di sfuggita l'email del tuo commento durante un viaggio, e onestamente me ne sono dimenticata.
      Allora, da dove cominciare? Innanzitutto io non credo che questo libro celi dietro di sé le grandi aspirazioni stilistico-letterarie che dici, o almeno se lo fa, non è ciò che traspare più prepotentemente dal testo. Lo stile non lo giudico tanto minimalista quanto piuttosto pervaso da un crudo realismo tipo di certe scritture della post modernità.
      Per quanto riguarda la trama, non so, mi sento anche sciocca a dover difendere i sentimenti della protagonista. È chiaro che Marie non è un androide e che il suo corpo e la sua mente dimostrano di poter provare gli stessi stimoli di tutti. Sì, lei si innamora, ma come vedi il suo corpo (e la sua mente soprattutto) la spinge a qualcos'altro. Sì, lei riesce ad avere degli orgasmi, ma quanto questo è necessariamente sintomo di una vita sessuale sana ed equilibrata? Credo che dovresti fare il tentativo di superare le pieghe più immediate del testo per scavarne in profondità e tentare di capire la testa di Marie. Cosa vuole? Chi vuole? Che futuro, che sentimenti, che sensazioni desidera? Perché si comporta così? Le risposte, se ben guardi le troverai tutte nel testo. Fammi sapere se decidi di dargli un'altra opportunità, e se lo farai priva a considerare anche il retroterra sul quale agisce Merritt Tierce, cioè la lotta per i diritti femminili, quali l'aborto. Credo che possa darti interessanti chiavi di lettura. Buona serata :)

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    2. Ciao, grazie per la risposta. Ma prorpio non mi piace. Devo dire che i Texani rappresentano proprio il massimo comune denominatore dei sentimenti puritani dell'america. Sarà per questo che Austin sta diventando la città più cool a stelle e strisce in quest'ultimo periodo. (eheh!) Forse sono stato un po' precipitoso e dovevo capire come la mancanza di rispetto per se stessa di Marie sia contrapposta al vuoto esistenziale di una società priva di ogni valore che conduce una ragazza dotata di un'intelligenza superiore (poveri camerieri) a scambiare un dolore per sopportarne un altro. E di come la cifra emotiva in questo suo comportamento porti a ribaltare il sentimento che ne scaturisce nella forza che dovrebbe servire a sopportare tutto ciò.
      Un crudo realismo...

      Attendiamo altri Texani...

      Rock 'n' roll

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  5. Mi è piaciuta la tua recensione, davvero tanto il libro.

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    1. Mi fa molto piacere la tua opinione sulla mia recensione. Spero di leggere presto un tuo resoconto sul club di lettura della Sur! Buona serata!

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  6. Ciao, avevo già letto qualche giorno fa la tua recensione e mi trovo abbastanza in linea con la tua opinione.
    Anche a me, il libro è piaciuto molto e posso tranquillamente ammettere che è stata una delle mie migliori letture degli ultimi mesi.
    Stamattina, ho lasciato solo un piccolo "assaggio" sul mio blog ma intendo parlarne al più presto e in modo più dettagliato nei prossimi giorni.
    Spero di "ribeccarti" presto. :)

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    1. Attendo con curiosità il tuo articolo allora! :) A presto.

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  7. Eccomi. Credo che leggendo la trama si possa anche cadere nell'errore di pensare che questo sia l'ennesimo libro che ha per oggetto una donna che abusa di sé (cosa che all'inizio pensavo anch'io). Ma, come sempre, bisogna leggere prima. Alla fine ne sono rimasta abbastanza soddisfatta.

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    1. Sì, certamente è un libro che va letto e anche con grande attenzione per comprenderlo. Ha molti piani di lettura possibili. A presto :) Buona serata.

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  8. Punto di vista interessante il tuo. Come hai già detto da me, il libro suscita sensazioni contrastanti. Mi è piaciuto molto il personaggio di Marie e, sebbene il libro non mi abbia fatto impazzire, ne ho apprezzato lo stile.
    Gianluca, uno dei tuoi lettori, si chiede che necessità ci fosse di un altro libro così. Onestamente, una delle cose a cui ho prestato meno attenzione sono stati proprio gli orgasmi e le scene di sesso (troppe, se ne sarebbero potute tagliare un po'). Ma senza quelle scene di sesso e quel linguaggio brusco, ne sarebbe emerso un personaggio come tanti e la complessità di Marie si sarebbe ridotta in una serie di parole vuote.

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    1. È chiaro, in questo libro sesso e sessualità non sono assolutamente fini a se stesse, anzi sono una chiara spia di ciò di cui il testo vuole prepotentemente parlare. Come ti avevo già detto sul tuo blog è davvero un libro dai mille contrasti, non mi stupisce che la sua ricezione da parte dei lettori lo sia altrettanto, e lo considero un punto a suo vantaggio. Proprio nei prossimi giorni Merritt Tierce sarà in Italia, chissà come andranno gli incontri... Mi piacerebbe davvero tanto potervi assistere.

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