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Aldo Manuzio - Aprile e Njock

by - 10:51

Proprio in questi giorni si è riacceso l'aspro dibattito sul futuro del libro cartaceo: mentre Raffaella De Santis infatti ci parla dell'apparente crollo che il mercato dell'ebook ha subito in uno dei paesi in cui esso si era meglio affermato, gli Stati Uniti, dall'altro lato Maurizio Maggiani, con toni apocalittici, arriva ad affermare che in un futuro non troppo lontano a tirare sarà piuttosto il mercato della carta igienica che non quello dell'editoria cartacea. 
Siamo alle soglie di un cambiamento epocale pertanto? Certamente è presto per dirlo. Ma una cosa è certa: come insegnano gli storici di tutti i tempi, per guardare al futuro dobbiamo prima guardare al passato. Ed è per questo che la pubblicazione di cui vi parlo oggi è tanto importante. 



Aldo Manuzio

di Andrea Aprile e Gaspard Njock

Tunué

Collana: Prospero's books
Pagine: 112
Prezzo: 16,90 euro
Data di uscita: 8 ottobre 2015

A cinquecento anni dalla morte di questo grandissimo protagonista della cultura italiana, infatti la casa editrice Tunué ci propone un bel ritratto della sua vita, ma soprattutto della sua opera. E si tratta di un'operazione decisamente importante, perché la figura di Aldo Manuzio (come molte altre) sembra essere conosciuta esclusivamente dagli addetti al settore e dagli studiosi. Eppure questo intellettuale, editore, tipografo, imprenditore, ha avuto un'importanza decisiva per lo sviluppo della cultura europea. Ad Aldo Manuzio si deve difatti una vera e propria rivoluzione editoriale e tipografica: l'invenzione del libro tascabile, di piccole dimensioni, di costo contenuto, con una mise en page chiara e intellegibile anche per i meno acculturati
; con un carattere ridotto ma finalmente unificato per tutte le pubblicazioni che sarà poi preso a modello dagli stampatori dell'Europa intera; per la prima volta con uno stemma da porre a colophon del testo per identificare infine la propria opera tipografica. E l'intento di questa operazione aldina era chiaro: permettere anche ai meno abbienti di avvicinarsi alla grande cultura, latina, greca e italiana; in definitiva diffondere democraticamente la cultura.

Tutto ciò viene davvero ben evidenziato dalla graphic novel di cui parliamo oggi, che attraverso un viaggio temporale che intreccia passato e presente, interseca due diverse storie che possiedono un filo comune. 
Da un lato abbiamo la storia di Luigi giovane bassianese, il quale durante una visita a Venezia incontrerà non solo Alfredo, l'ultimo discendente di Aldo Manuzio, ma soprattutto Caterina, una giovane amante dei libri e della cultura che lavora proprio in un'antica tipografia veneziana. Sulla loro vicenda si innesta poi quella di Aldo Manuzio la cui vita è ripercorsa sin dalla prima infanzia, quando grazie all'appoggio del padre, un mercante che desiderava ardentemente un futuro migliore per il figlio, ottenne la sua prima istruzione presso la nobile famiglia dei Caetani. Il nostro protagonista è però di umili origini, e sente pesantemente su di sé il pregiudizio che lo circonda, soprattutto negli ambienti nobiliari ed eruditi romani. In lui si fa strada la fascinazione nei confronti di questo nuovo rivoluzionario oggetto quale è il libro a stampa, e sin da subito ne sembra comprendere le potenzialità. Sarà il contatto con gli ambienti culturali di Ferrara ad essere decisivo: come molti editori di allora e di oggi, infatti, anche Aldo Manuzio non possedeva il capitale necessario per dare concretamente spazio ai propri sogni, e solo grazie ad un rapporto a dir poco paterno nei confronti dei propri discepoli, i principi di Carpi, che finanziarono i suoi progetti, poté finalmente imparare a Venezia (la capitale culturalmente più aperta dell'intera Europa di allora) i segreti dell'arte tipografica. 


Ciò che muove Aldo è pertanto l'amore per la cultura, e la necessità di diffonderla. Niente di molto diverso da ciò che fa Caterina, la nostra protagonista del XXI secolo, la quale viaggia come missionaria in Africa per portare libri e istruzione ai bambini. Ed è proprio su questo filo rosso che gli autori hanno sapientemente messo in risalto il legame che ancora oggi unisce la figura di Aldo Manuzio a ciò che normalmente, grazie a lui, possiamo fare: leggere un libro, portare letteralmente sempre con noi il bagaglio culturale che ci rende liberi, e che ha rivoluzionato la nostra storia. 

Il delfino intorno all'ancora rappresenta
lo stemma con cui Aldo Manuzio
identificava le proprie opere.
I disegni acquerellati di Gaspard Njock restituiscono con sapienza il colore di un'epoca in fondo non troppo lontana, mentre alcune tavole riescono a mostrarci con grande bellezza i moti interiori del nostro protagonista cinquecentesco; con piacere, poi, ho apprezzato i dialoghi di Andrea Aprile, soprattutto laddove fanno emergere lo spirito d'amicizia e cooperazione di un'intera generazione di intellettuali.

In definitiva si tratta di un'opera davvero apprezzabile, in grado di fare avvicinare, con leggerezza,  chiunque alla figura di Aldo Manuzio. A corredo della graphic novel è difatti presente un sapiente profilo storico-letterario di Antonio Polselli, che completa con maggiore approfondimento il tutto.





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7 commenti

  1. Non sono appassionata di questo genere di prodotto, però mi incuriosisce molto non solo la storia di Aldo Manuzio (per ovvi motivi), ma anche capire come possa essere raccontata oggi, con i nuovi mezzi di comunicazione. Grazie per il consiglio!

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  2. Fino a qualche mese fa neanche io avevo mai letto graphic novel, tutto è iniziato con la graphic novel di Sostiene Pereira edita sempre dalla Tunué, consigliatami dal mio libraio di fiducia :) È davvero un universo vastissimo, spesso ammantato di pregiudizi soprattutto dai lettori forti come noi. È vero, non può piacere a tutti come genere, ma ti assicuro che spulciando si trovano prodotti davvero di grande qualità che contrariamente a quanto si pensi non hanno nemmeno costi eccessivi (16€ in fondo è il costo medio di un libro qualsiasi non illustrato).
    Se vuoi iniziare probabilmente questo è il libro giusto!
    P.s. Sapevo che avrei fatto breccia nella curiosità di una classicista come te con questa recensione ^^

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  3. Ti dirò di più: sto già pensando, se mi piacerà quanto prevedo, di utilizzarlo come materiale didattico per illustrare sia la sua figura e il contesto storico-culturale, sia per illustrare le nuove forme di comunicazione che si stanno diffondendo, dato che il fumetto rientra fra i linguaggi che si trattano anche a scuola, sebbene molti lo trattino come ultima scelta. :)

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  4. Ma che bello!!! Sono convinta che andrebbe bene, perché come ho detto nel post il personaggio e il quadro storico sono tratti con molta leggerezza, davvero alla portata di tutti; anzi forse è particolarmente adatto ai ragazzini per il tipo di linguaggio molto semplice contenuto nei dialoghi e nelle immagini.
    Tienimi aggiornata!

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  5. Aldo Manuzio ha anche inventato il corsivo, detto "italic" in suo onore e la semicolonna fra le altre... "cosette" :)))

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    1. Esatto! Hai centrato il segno :) Una figura così importante per il mondo culturale, editoriale, tipografico, filologico (e chi più ne ha più ne metta) europeo, eppure troppo spesso dimenticato!

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