Nulla da ridire - Cubeddu, Raimo, Susani, Tuena, Cilento, Ereddia.
«Questo è un libro di riscritture». Ecco cosa leggiamo quasi subito nella (già di per sé) densissima prefazione di Francesco Romeo.
Eppure in questa raccolta di racconti nulla viene detto una seconda volta, mentre tutto, sempre nel segno della riscrittura, e qui sta l'eccellenza degli autori, viene detto per la prima volta.
Sei scrittori per sei capolavori della letteratura di tutti i tempi.
Nulla da ridire.
Marco Cubeddu con To a shining future riscrive il primo capitolo de Il mondo di ieri di Zweig.
Crhistian Raimo con Smettere di riscrive Bartleby lo scrivano di Melville
Carola Susani con L'omino delle foglie riscrive Monaco nero di Cechov
Filippo Tuena con La scena del duello riscrive il sesto capitolo dell'Eugenio Onegin di Puskin
Antonella Cilento con Le mucche riscrive Andreuccio da Perugia di Boccaccio
Emiliano Ereddia con Tu considera l'uomo riscrive il IX libro dell'Odissea di Omero
Corrimano Edizioni.
Collana: SEDICIGIUGNO
Pagine: 144
Prezzo: 12 €
Data pubblicazione: 8 maggio 2015
Sei personalissime visioni della letteratura e della realtà: dalla umanità troppo umana di un'intera generazione di Cubeddu e Raimo, all'affascinante onirismo di Carola Susani, dalla frammentarietà del racconto di Tuena, alla parossistica, grottesca visione a tutto tondo di Cilento, fino allo struggente, mitico, lirismo di Ereddia.
Proprio qualche giorno fa in un bellissimo articolo su Internazionale Nicola Lagioia ci spiegava che
«il mondo cambia, la letteratura lo insegue. Di storie ne nascono sempre di nuove e diverse e con la novità della materia del racconto cambia, più o meno lentamente anche la forma che gli dà sostanza», niente di più vero se guardiamo alla affascinante operazione compiuta in questa raccolta, in grado di fare emergere dalle sue pieghe qualcosa di inaspettato, attraverso continui richiami ed echi, in bilico tra il passato e il presente.
«il mondo cambia, la letteratura lo insegue. Di storie ne nascono sempre di nuove e diverse e con la novità della materia del racconto cambia, più o meno lentamente anche la forma che gli dà sostanza», niente di più vero se guardiamo alla affascinante operazione compiuta in questa raccolta, in grado di fare emergere dalle sue pieghe qualcosa di inaspettato, attraverso continui richiami ed echi, in bilico tra il passato e il presente.
Al centro di tutti i racconti sempre l'uomo, con la sua disperata resistenza a una realtà, anzi direi a più realtà, in continuo disfacimento.
Un libro che non passa inosservato, che costringe il lettore a subitanee riflessioni, sin dal primo racconto di Cubeddu che colpisce come un pugno allo stomaco con la sua scrittura vorticosa e implacabile, tale e quale ai sentimenti dell'io narrante, fino all'ultimo di Ereddia (il quale riconferma il suo talento dopo l'esordio con Per me è scomparso il mondo sempre per la Corrimano Edizioni) che culla il lettore con la dolceamara delicatezza del suo stile.
Nella sua corsa, diremmo, folle e solitaria, l'uomo viaggerà il tempo. Lo ha sempre fatto. E si ritroverà per mare, la barba ruvida di schiuma salata, a salutare popoli che non sapeva, incontrare donne dalle fenditure profumate in antri di bestiale magia, la gioia dell'orgasmo, rapito il cuore, la mente assente.
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