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Sostiene Pereira - Antonio Tabucchi, Marino Magliani, Marco D'Aponte

by - 13:20

Sostiene Pereira di averlo conosciuto in un giorno d'estate. Una magnifica giornata d'estate, soleggiata e ventilata, e Lisbona sfavillava.


Questo è l’incipit del romanzo Sostiene Pereira di Antonio Tabucchi, premio Campiello nel 1994. Un incipit che mette immediatamente in contatto il lettore con uno dei grandi protagonisti del libro, la sfavillante città di Lisbona. Perché lo spazio, ma soprattutto il Tempo, sono le coordinate imprescindibili entro cui il protagonista il dott. Pereira, volente o nolente, è costretto a muoversi e a confrontarsi.
Siamo a Lisbona nel 1938, nel pieno del regime dittatoriale di Salazar, alle porte del secondo conflitto mondiale che avrebbe definitivamente cambiato le sorti del Novecento. Pereira è un giornalista vedovo di mezza età, responsabile della rubrica culturale di un piccolo giornale il Lisboa. Scandisce la sua vita nel grigiore di una  malinconica routine che lo assorbe totalmente, nella completa indifferenza rispetto ai grandi movimenti della Storia che intanto avvengono intorno a lui. Eppure la sua vita, il suo modo di pensare, di agire, verranno sovvertiti dall’incontro con due giovani rivoluzionari Monteiro Rossi e la sua compagna Marta. Ecco che la realtà, la Storia, il Tempo, riprendono finalmente a muoversi per Pereira. «Cerchi di frequentare il futuro» gli suggerisce uno dei più affascinanti personaggi del romanzo, il dottor Cardoso.


Sostiene Pereira
di Antonio Tabucchi, Marino Magliani, Marco D'Aponte

Tunué
Collana: Prospero's Books
Pagine: 176
Prezzo: 19,90 
Data pubblicazione: 2015

È semplice probabilmente per la mia generazione credere di non aver nulla a che fare con un personaggio come Pereira. Noi figli del Novecento e delle sue lezioni sicuramente crediamo di non esser capaci di rimanere indifferenti di fronte allo scorrere della Storia e del Tempo. Eppure, anche l’attualità più stretta dimostra che non è così. Tutti siamo potenzialmente Pereira. E Pereira è così umano da aver prepotentemente invaso l’immaginario di Tabucchi, come lui stesso ci racconta: «Il dottor Pereira mi visitò per la prima volta in una sera di settembre del 1992. A quell’epoca lui non si chiamava ancora Pereira, non aveva ancora tratti definiti  […] ma aveva già la voglia di essere protagonista di un libro».
È evidente che Pereira abbia prepotentemente fatto visita anche a Marino Magliani e Marco d’Aponte, rispettivamente responsabili di adattamento e illustrazioni di questa brillante graphic novel. Entrambi infatti riescono a restituire pienamente le atmosfere del romanzo, i sentimenti e i pensieri dei personaggi.


I disegni di Marco D’Aponte si fanno ammirare per i colori, le linee, le sfumature che seguono il percorso e le evoluzioni del libro e dei protagonisti: da una Lisbona così sfavillante da sembrar tangibile di fronte agli occhi del lettore, alla cupa opacità della vita e dei sentimenti del protagonista, fino all’accecante bianco e nero che caratterizza le pagine più intense della narrazione, attraversate solo da violente pennellate di rosso, unico colore possibile nell’accecante follia della Storia.


Il tentativo di far incontrare letteratura e graphic novel non sempre può sortire buoni effetti, ma in alcuni casi, come in questo, può trasformarsi in un’arma a doppio taglio, in grado di avvicinare nuove  generazioni di giovani a uno dei più importanti romanzi italiani degli ultimi venti anni, e dall’altro lato in grado di avvicinare veterani lettori al mondo, ancora degnamente  da scoprire e da valorizzare nel nostro paese, delle graphic novel.




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