Quando frequentavo l'università (sob!) uno dei miei docenti soleva sempre ripetere una massima: il romanzo è il genere metamorfico per eccellenza. Sì perché il romanzo (e per metonimia diremmo tutta la letteratura) è in grado di cambiar continuamente forma, di inseguire la realtà in uno sforzo mimetico, ma anche, perché no, di farsi inseguire dalla realtà in uno sforzo mimetico. Insomma, il romanzo si trasforma, sempre.
E questa massima la si può facilmente applicare a tutta la vasta gamma di sottogeneri in cui esso si articola. Soprattutto, e così finalmente arriviamo al cuore di questo nostro articolo, un sottogenere del romanzo ha mostrato sin dalla sua nascita una varietà e una vitalità incredibile, sapendosi facilmente adattare a un pubblico popolare ma anche ad un pubblico più colto, modificando le sue atmosfere con il modificarsi dei tempi: stiamo parlando del genere giallo.
Consideriamo i vari Sherlock Holmes, Poirot, Montalbano, Nero Wolfe, Delitti del Bar Lume, che anche il cinema e la televisione hanno recentemente contribuito a far spopolare tra il grande pubblico; vi viene in mente un genere letterario più vitale? Proprio la sua qualità metamorfica inoltre contribuisce a renderlo uno strumento di indagine interessantissimo per misurare il clima e le tendenze di un'epoca.
Ma come nasce? E come si sviluppa nel nostro paese?
Più o meno tutti ormai conosciamo i grandi capostipiti europei di questo genere letterario, che senza entrare noiosamente in questioni genealogiche più o meno complesse, possiamo ricondurre a due grandi (e diversissimi) autori ottocenteschi:Edgar Allan Poe da un lato, e Sir Arthur Conan Doyle dall'alto. Entrambi difatti danno vita a due personaggi destinati a diventare canonici in fatto di investigazioni: Auguste Dupin e ovviamente Sherlock Holmes. Due investigatori che facevano del razionalismo e del positivismo di fine Ottocento il proprio mantra, in grado di risolvere i più disparati delitti esclusivamente grazie all'uso della propria intelligenza. È con loro che si inaugura la vera e propria epoca d'oro di questo genere, e figli di questi grandissimi investigatori continueranno a nascere fino alla prima metà del Novecento: Hercule Poirot, Miss Marple, Sam Spade, Nero Wolfe, e chi più ne ha più ne metta. Il successo di questi personaggi e dei loro autori è strabiliante, contribuendo a rendere il genere giallo un vero e proprio genere "pop", nel senso originario del suo termine, cioè appunto popolare, riprendendo soprattutto dai romanzi d'appendice ottocenteschi l'elemento della suspense. Inoltre, a partire dagli anni venti e fino alla crisi del '29, il giallo inizia a nutrirsi anche delle atmosfere decadenti che animavano la vita sociale e culturale europea e americana, dando vita al vero e proprio noir e al cosiddetto hard boiled: i delitti si fanno sempre più efferati, le passioni dei personaggi sempre più evidenti, e la caratterizzazione psicologica dei malfattori sempre più definita e contorta.